Cronaca di un Evento avvenuto il  10 luglio 2010

In 20  eravamo presenti a Rota d'Imagna, luogo della partenza, già dalle 7.30 e se "il buongiorno si vede dal mattino" 

Giornata bella e calda, purtroppo la leggera brezza che muovendo un pò l'aria ci ha reso meno insopportabile il clima, non è riuscita a diradare la foschia che ci ha inibito i panorami durante il tour.

Il percorso uguale alle edizioni precedenti [2008 e 2009] prevedeva il raggiungimento della Costa del Pallio. Occasione per un piccolo break prima di inziare una sessione di trails interessanti. Un bel sentiero a mezza costa sulla val Taleggio in mezzo a ginepri, con scorci su Morterone ed in fondo la Grigna, che ci ha portato al passo del Pallio. Successivamente, pedalando in una bella faggeta su sali e scendi, abbiamo raggiunto la Sorgente delle Forbesette dove abbiamo fatto rifornimento di acqua fresca e pura. Il tratto che ci separa dal passo del Giuff appaga chi ha gambe ..... alcuni strappetti infidi mettono  a dura prova la resistenza di chi ha mezzi leggeri, per gli altri [ possessori di bi-ammortizzate pesanti] in silenzio si spinge e si suda copiosamente. Giunti al passo, punto più alto della gita... 1517 mt., inizia una bellissima discesa ... beh il primo tratto è un pò impestato ... okkio al capottamento ... meglio scendere a piedi se non si è sicuri ... infatti sono in pochi a scendere in sella; poi il sentiero corre molto guidabile e alcuni spunti tecnici, con vista sulla val Boazzo in direzione dei piani d'Erna, alcuni suggestivi scorci sulla Valsassina permettono di scattare qualche immagine. Arriviamo sopra ai Piani d'Erna in discesa su un ghiaione ed alcuni hanno difficoltà a percorrerlo in sicurezza ... Poco oltre un altra fonte permette di rabboccare i "camelback" assetati.  Giungiamo ai Piani d'Erna in vari gruppi. Prendiamo fiato e dopo le solite foto di rito ci si infila in uno dei passaggi più tecnici del percorso. Il sentiero "6"  per Piano Fieno-rif. Alpinisti Monzesi [*1] è una discesa su ostacoli "naturali " abbastanza infida e in alcuni tratti ripida ... però non impossibile ... anche qui vale quanto scritto poco sopra <<se non si è sicuri ... meglio scendere a piedi>> .  Anche in questa occasione solo i "manici" scendono senza problemi, purtroppo alcune rocce lisce ed alcuni passaggi da interpretare nel sottobosco hanno creato alcuni problemi agli altri che sono stati costretti a scendere a piedi con la bike accanto. Purtroppo Alfred rompe il forcellino picchiandolo su una roccia ... si perde tempo ma è necessario affinchè lo stesso possa almeno in parte godere di quello che rimane del tour (che non è poco). Alternanza di trails nel bosco e tratti a mezza costa con vista su Lecco e il lago di Como in mezzo alla foschia non hanno permesso di cogliere al meglio la panoramicità del sentiero. Alcuni tratti aspri e selvaggi dei canaloni tipici del Resegone hanno costretto ancora scendere dalla bici per oltrepassarli ma hanno dato anche l'occasione per immortalare la suggestione dei luoghi. Siamo così giunti al pezzo "strong" in salita: circa 200 metri di dislivello ci separano dalla Capanna Ghislandi (1286 mt.) su mulattiera ripida e sconnessa  impossibile da pedalare interamente ... così si spinge ancora per circa 20 minuti; anche in questa III edizione il morale è  alto ... si scherza, si ride e ... si suda! Alla fine riprende un tratto pedalabile e si arriva alla Capanna Ghislandi .... un gruppo (i + affamati) decidono di scendere al vicino rif. Alpinisti Monzesi mentre il resto del gruppo si ricompatta ... indossa le protezioni ... fa 2 chiacchiere con avventori del luogo,  riprende lucidità per il tratto di discesa divertente  se percorsa tutta in sella fino ad arrivare al rif. Alpinisti Monzesi, dove il rifugista "Luis" ci aspetta per un pranzetto coi fiocchi allietato da vinello rosso brioso e non e acqua fresca ristoratrice. Naturalmente anche qui gli sguardi dei presenti sono di ammirazione.  La sosta ristora i partecipanti e si riparte alla volta della Miniera sul s. 575 dove alcuni "torciamuniti" ne visitano l'interno ... solo per alcuni passi ... poi è pericoloso addentrarsi!!! Successivamente arriviamo alla Passata (1244 mt.) con qualche tratto ancora da fare a piedi. Poco prima si incontra un altra piccola fonte di acqua sorgiva, sempre utile per rifornire le borracce. Dalla Passata un tratto di discesa da interpretare con varie linee probabili tra roccette e sottobosco e poi sentiero (s. 576) con alcuni tratti ancora da spingere fino al Passo La Porta (1123 mt.). Bellissimo trail nel bosco (s. 576) ... tutto da guidare ... entusiasmante fino alla fine e sbuchiamo  alle Cascine Zucchero sopra Brumano (1050 mt.) . Un gruppo oramai in serio stato di abbandono delle forze decide di rientrare a Rota per asfalto. Con gli altri si prosegue con il programma che prevede alcuni tagli sempre su sentieri fino a giungere al caratteristico pratone sopra la Chiesa del Paese. L'ultimo tratto su mulattiera selciata con qualche spunto tecnico lo effettuiamo con ancora un numero ridotto di partecipanti ... i più stoici, altri andranno direttamente alle auto anche loro dalla strada maestra. L' arrivo a Rota avviene da una bella mulattiera che offre alcuni scorci paesaggistici sulla valle Imagna e su Rota stessa. Giungiamo in centro e ci dirigiamo al campo sportivo dove la Pro Loco offre ai partecipanti (quelli che hanno finito il giro...) una bella e buona e fresca birra alla spina.